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sabato 20 dicembre 2014

Itagirls on the Road: Auguri di Natale




Quale miglior modo di augurarvi Buone Feste se non insieme alle mie compagne di strada?
Da domani sarò effettivamente on the road per una quindicina di giorni, vi abbraccio adesso e vi racconto tutto al mio rientro.
Fate i bravi.

mercoledì 17 dicembre 2014

Ghostwriter in erba



Su tutto regnava la pace
la notte era solo riposo
la neve era solo biancore.
Al figlio del cielo urlo’ pace
il respiro di un essere alato
risuono’ la capanna selvaggia.
Tonfi tuonano nelle foreste
tempo, tempo, battono il tempo.
Al figlio di Giano solo rimbombi
al figlio del cielo scandiscono pace.
Vicino al suo gregge che mormora piano
riposa il pastore. Riempie il silenzio
di un suono cupo, soffia nel corno:
é ora di andare. Camminano lente le pecore tristi
negli occhi vivi ricordi d’estate,
nelle zampe gelate la voglia di stare.
Il canto allegro del corno alpino
rimbalza sui pini svegliati dal sole
con unica nota ti mormora pace.
Alla stirpe di Enea che tiene la torcia
ricordi di guerre, di schiavi, di morte
agghiaccian la notte e colmano il buio
di neri fantasmi. Ma il fuoco scintilla
lungo la costa di guardia in guardia
di cima in cima. Il centurione guardando la luce
ora dorme sognando un bimbo che nasce.
Suona una tromba nella vallata
limpida corre di torre in torre
ed al villano che suda nei campi
ricorda i giorni, le semine, gli anni.
Lo chiama alla guerra, lo porta alla festa
il suono stridulo gli scende nel cuore
gli grida: Come tuo figlio é nato il Signore.
Come timidi tarli chioccian parole
dentro un filo sottile si stringono i sogni
in un punto, una linea mascherati messaggi.
La mia voce ora puo’ volare lontano
e tu sembri piu’ antico segmentato linguaggio.
La mia voce ora puo’ raggiungere il mondo
ho marchiato ogni uomo con un grumo di cifre.
Con la voce ho vicino tutti quelli che amo
sussurrando io posso gridargli che é nato.
Grossi ombrelli girati e puntati nel buio
sono il nostro futuro, il nostro domani.
Rumori sinistri che viaggian lo spazio
sibili, cigoli, grida di stelle.
E come agli albori da questa capanna
cerchiamo qualcuno per sentir pace.
Mìgola 1988

Con questa poesia ho vinto un concorso, nelle vesti di ghostwriter,  per una serie di fortunate coincidenze ho però potuto godere in pieno del premio assegnatole. 
Come ogni concorso che si rispetti aveva un tema da sviluppare e penso che, leggendola, vi sia sembrato abbastanza chiaro: le comunicazioni e il Natale.
L'ambito del concorso era particolare e soprattutto molto maschile. Ogni volta che la tiro fuori dal cassetto e la rileggo mi chiedo come la giuria abbia potuto scegliere  proprio questa poesia e pensarla scritta da un omone. L'omone in questione sorrise sotto i baffi ritirando la pergamena e la piccolissima medaglia e poi mi portò con lui in licenza premio.




venerdì 12 dicembre 2014

Dissociazione temporale

Lo Scettico è in Cina da una settimana. Ci sono tredici ore di differenza tra qui e la Cina.  Mentre lui dorme io vivo la mia giornata americana e mentre io dormo, lui vive la sua giornata cinese. Ci diciamo Buongiorno e Buonasera al contrario.
Questa differenza di ore aumenta il mio senso di solitudine più della distanza in chilometri, più degli oceani che ci dividono.
Questa storia delle ore di differenza è qualcosa che mi disturba da quando sono partita. Più volte al giorno conto e calcolo quante ore mi separano dai miei figli. Cinque ore con il Tecnico, sei con Cucciolo.
I primi mesi qui in America, verso le quattro, cinque del pomeriggio, mi saliva quotidianamente una certa ansia perché sapevo che i miei, le persone importanti della mia vita, stavano per andare a dormire ed io mi sentivo particolarmente sola, ancora più sola.
Assurda sensazione ma puntuale ad ogni crepuscolo.
Una sindrome da isola deserta. Quasi che il giorno potesse portare qualcuno ad arrivare fin qui ed io a poter comunicare la mia presenza, mentre la notte, la loro notte, ero costretta a dover contare solo su me stessa senza poter comunicare con nessuno.
Avevo voglia di mandare messaggini, di scrivere mail, come fossero messaggi in bottiglia.
La sindrome da isola deserta si è leggermente attenuata ma io ancora  adesso, spesso molto spesso, conto.
Adesso, con lo Scettico in Cina, ho un terzo orario da aggiungere.




martedì 9 dicembre 2014

Arriverà Natale...


È un momento di riflessione. C'è anche un po di tristezza per le feste che si avvicinano e le assenze, che normalmente sono compagne di viaggio, diventano invece, in questo periodo,  pesi da portare, zaini indispensabili ma pesanti nei tratti in salita. Vorresti appoggiarli un attimo sul sentiero ma sai che è meglio non farlo perché sarebbe ancora più dura, riprendere il cammino, anzi devi stringere le cinghie, mettere lo zaino ancora più stretto sulla schiena e continuare a salire perché c'è solo quella possibilità.
Nostalgia di Natali caldi, nostalgia di casa, del profumo irripetibile che hanno le case dell' infanzia fatto di detersivi e lavanda nei sacchetti, di minestra d'orzo e ragù lasciato cuocere piano piano, di candele profumate e zelten.
Nostalgia di bagagli da scaricare tra volti felici che ti aspettano in cima alle scale.
È un momento di malinconia con tanta voglia di cucinare e nessun piatto da mettere a tavola, con ricette che ti girano in testa ma nessuno che le reclama.  Buono per la linea, male per il morale.
I Natali cambiano, evolvono ed ogni Natale è frutto delle scelte di vita che hai fatto o che altri fanno.
È solo un momento comunque, arriverà, come sempre, la magia del Natale e mi scalderà il cuore ancora e ancora.
Quando gli occhi da pirata del Tecnico mi faranno sorridere e le braccia forti di Cucciolo mi stringeranno, tutta questa malinconia svolazzerà via come una farfalla e resterà solo la voglia di condividere, raccontarci e stare insieme.
Intanto mi lascio distrarre dalle luminarie incredibili del vicinato che sembra impegnato in un concorso senza esclusione di colpi.
La casa vicina alla mia si è accesa di 25.000 lucine e la sera è un vero spettacolo. Anche il villaggio dove abito si illumina ogni sera in una parata colorata e magica.