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lunedì 30 settembre 2013

Frammenti



Mi chiedi, Tecnico, quali parole?
Quali parole si possono usare di fronte al buio?
Eppure, seduti sul divano, pochi giorni fa abbiamo parlato proprio di questo, ricordi?
E giocando con le parole, come facciamo da sempre tu ed io, abbiamo discusso di anime, di ritorni, di sogni, di luce e di Dio.
Ci siamo fatti promesse reciproche di dimore definitive e con la tua logica ferrea, non corrotta dagli anni e dalla paura, mi hai raccontato la tua profonda filosofia postuma.
E adesso mi chiedi, quali parole?
Il dolore immenso di una perdita ha la capacità di risvegliare in noi la parte profonda e atavica legata alla morte, scatena il lato primordiale e semplice del nostro cervello che cerca, ancora e ancora, una risposta.
La morte fa esplodere  in mille pezzi l'immagine di chi è partito, come un colpo di mazza in uno specchio, e a tutti quelli che hanno condiviso il cammino con quella persona, ne consegna un frammento, come un immenso puzzle disperso nel mondo.
Allunga le mani Tecnico, lascia che i frammenti si depositino nelle tue mani e nel tuo cuore e poi scegli il più vero, quello che più racconta il tuo amico e portalo in giro con te, sempre. Lui sarà per sempre il tuo amico perchè, per voi, il tempo si è fermato a ieri.
Sono le uniche parole che posso dirti.
E che forse anche tu potrai dire a chi dovrà imparare a vivere nel buio.
Io intanto ho già scelto il mio microscopico frammento di Adrian e l'ho messo in tasca.
Tintinna con tanti altri.

Ti voglio bene.
Mìgola

mercoledì 25 settembre 2013

Aspettando che arrivi la casa

Sono ormai al mio ottavo trasloco, incomincio ad avere un buon bagaglio di esperienza e una certa familiarità con cartoni e procedure.
Ma, c'è sempre un ma in ogni storia che si rispetti, è il nostro primo trasloco intercontinentale ed ora si gioca con  regole nuove.

Il nostro traghettatore, questa volta, è un riservatissimo signore inglese che lavora per una società Svizzera e vive nel centro della Francia. L'Europa è piccola quando la scala è il mondo.
Lo faccio accomodare in cucina perchè lui ed io dovremo diventare una squadra per qualche tempo e la cucina, si sa, accorcia le distanze. Mentre gli preparo un caffè italianissimo, stranamente, mi chiede: tornerà in Italia, Madame?
Buffo- penso- stai per traghettarmi oltreoceano e già mi parli di destinazione finale, Caronte?
A costo di tornarci a nuoto, Monsieur - rispondo sorridendo.

Mi proietta un piccolo filmato in cui si vedono mobili, oggetti, elettrodomestici che, leggeri come piume, volteggiano nell'aria, si sistemano nella giusta posizione e si lasciano avvolgere da soffici bolle d'aria, delicate carte finissime, immacolati cartoni. Poi, come in un perfetto tetris, si infilano ordinati nel camion che parte veloce verso il porto più vicino che, nel nostro caso, è probabilmente Le Havre. Un riassunto virtuale di un trasloco perfetto.
Facciamo insieme l'ispezione della casa, tutta la casa, e Caronte scrive, calcola, misura.
Infine arrivano i divieti.
Niente cibo, niente medicine, niente piante, niente tappeti iraniani.
No al frigo, no alla tv, no lavatrice e sconsigliati i piccoli elettrodomestici.
Mi raccomando, Madame, non vorrei, dopo sei, sette settimane, fare dietrofront e ritornare con il suo container indietro, mi spiego?
Poi, Caronte si commuove  guardando Pelosone che, con  grande fatica e tenacia, non rinuncia  nemmeno un attimo al suo lavoro di guardia del corpo della padrona di casa e mi  propone di traghettare, con i bagagli  che viaggeranno on air, anche il materassino ortopedico del cagnone. 
Così starà comodo,  aspettando che arrivi la casa...dice e per la prima volta sorride.

martedì 24 settembre 2013

Nice to meet you...

Sono arrivata in Francia, giovane sposa e giovane espatriata, in un caldo e insolito, azzurro Agosto.
Tutto era nuovo e da scoprire. C'erano tutti i giorni delle prime volte.
La mattina mi alzavo e mi dicevo: questo è il primo autunno, qui.
Sono partita con pochi mobili, due bambini e nessuna parola di francese in tasca.


 
Adesso guardo dalla finestra e mi dico: sarà l'ultimo autunno, qui.
Questa volta parto con molti mobili, senza figli e poche parole di inglese.
Ma ci saranno comunque tante prime volte e sarà tutto nuovo e da scoprire.
E un oceano da attraversare.



domenica 15 settembre 2013

Lavoro offresi...

Nel post precedente ho dato notizie di Pelosone sotto forma di bollettino medico.
 Certo, c'era una punta di ironia nel cercare di imitare bollettini più importanti,  dedicati a pazienti a due gambe, ma la clinica dove è stato operato questo cagnone niente aveva da invidiare a molti ospedali per umani e il pensiero che ho avuto nella sala d'aspetto è stato proprio quello che, purtroppo, ci sono nel mondo tanti, troppi, esseri umani e soprattutto bambini che non avranno mai la possibilità di accedere a cure mediche così sofisticate, ad ambienti così curati e puliti, ad un equipe medica qualificata.
 Il chirurgo che ha operato ci ha dedicato quaranta minuti del suo tempo per spiegare ogni dettaglio dell'operazione, facendoci vedere le immagini dello scanner, per capire esattamente tutte le implicazioni e ha dato il via alle dimissioni solo dopo aver riempito, con cura, un elegante e dettagliato dossier.
 Molte volte, nel mondo degli umani, ho visto invece parenti che dovevano appostarsi per cercare di incrociare chirurghi distratti e poco disponibili, ho visto medici infastiditi nel dare notizie dei pazienti, ho ascoltato termini incomprensibili usati come barriere.
 Contraddizioni che, personalmente, mi danno noia, detta alla toscana.

E a proposito di NOIA, vorrei dire al gentile lettore che ha segnalato il precedente post come "noioso" che se volesse venire a condividere le mie attuali noiose giornate sarebbe assolutamente il benvenuto.
Offro vitto e alloggio e camera con uso bagno in cambio di: passeggiate alle quattro di mattina, previa imbragatura di pastore tedesco riluttante, pulizia di pipì a ciclo continuo (che ben è conosciuta l'incontinenza dei paralizzati!), servizio di autista per visite mediche, ed altri piccoli servigi che potrebbero prendere quelle sette-otto ore di servizio.
Assicuro mancanza assoluta di NOIA per il prossimo mese.
Grazie.


giovedì 12 settembre 2013

Bollettino medico

Il paziente presenta leggeri segni di miglioramento. È vigile e collaborativo. Si nutre con appetito e richiede con insistenza biscotti , alimenti zuccherati, salati, fruttati e con qualunque sapore decente.
Prende con regolarità i medicinali prescritti soprattutto se infilati in grosse porzioni di formaggio.
Con l'aiuto di una imbragatura riabilitativa cerca di fare piccole passeggiate ma sopporta male le sedute di massaggi e ginnastica.
Paziente facile e poco tendente alle lamentele ma che comunica con lo sguardo una certa perplessità riguardo al suo stato.
 Apprezza molto le visite e cerca di adempiere ai suoi piccoli impegni di cane da guardia utilizzando le capacità vocali.
In complesso buon quadro clinico in evidente evoluzione.

mercoledì 4 settembre 2013

La vita è un lungo fiume tranquillo...

Se pensi che la tua vita sia un tranquillo fiume che scorre, hai esattamente qualche secondo per pentirtene, perchè c'è già una divinità barbuta che ride.
 Una grassa e forte risata che risuona nelle sfere celesti, rimbomba in alta quota e ti costringe a guardare il limpido cielo alsaziano chiedendoti che strano temporale stia arrivando dai rilievi dei Vosges.
Perchè, se pensi che la tua vita è un fiume tranquillo, vuol dire che cucini senza sale e non conosci la velocità con cui cambia il sapore di un piatto con l'improvvisa spolverata di cloruro di sodio.

Perchè se pensi che la tua giornata sarà un piacevole rincorrersi di abituali riti quotidiani non ti sei accorta che, davanti al lavello, con te, non c'è il calore di quarantacinque chili di pelo che aspettano il biscotto mattutino e sorridi pensando alla vecchiaia canina che avanza e fai anche la perfida facendo scricchiolare la carta del pacchetto.

Perchè, anche se pensi che basterà il suono carezzevole della tua voce per farlo alzare, ti rendi, finalmente, conto che nemmeno le inesorabili certezze canine niente possono contro una subdola e improvvisa paralisi.

E resti a guardarlo mentre con gli occhi ti dice- tutto bene adesso arrivo-ma almeno trenta dei quarantacinque chili non hanno nessuna intenzione di farlo.

Oggi un chirurgo veterinario cercherà di rimettere in piedi Peloso, ci saranno almeno due mesi di convalescenza e se tutto andrà bene avremo sei possibilità su dieci di farcela.

Ieri sera ho deciso che vorrei che la mia vita fosse una tranquilla strada di campagna, da percorrere lentamente guardandolo almeno camminare e spero di non far ridere nessuno.